Una storia di Marinella Barigazzi
Marinella è una traduttrice ed autrice
molto preziosa nell'ambiente editoriale per ragazzi.
Dati i tristi avvenimenti di oggi,
vuole regalarci questo suo testo,
un bocciolo di speranza.
Mamma, mi
regali un sogno?
di Marinella Barigazzi
“Mamma, mamma!” grida Marco
spaventato.
“Che cosa c’è? È notte, dovresti
dormire…”
“Ho fatto un brutto sogno. Ero a
scuola, e c’era tanta confusione. A un certo punto è arrivato qualcuno e ha
sparato. Poi mi sono svegliato.”
“Un brutto sogno davvero!”
“Mamma mi regali il tuo sogno? Così mi
dimenticherò del mio.”
“D’accordo. Ho sognato che accendevo
la televisione e dicevano che era successa una cosa straordinaria.”
“Davvero?
“Si. Tutte le guerre del mondo erano
finite.”
“Uh... mi sembra davvero una cosa
straordinaria!”
“C’era una piazza enorme con tanta
gente che arrivava correndo, ballando e cantando. Si sventolavano bandiere con
delle scritte. Dicevano “Pace, Rispetto, Tolleranza e Libertà.”
“Mi piace, questo sogno. Vai avanti
per piacere, mamma.”
“Le bandiere si muovevano alte nel
vento, verso il cielo. Le strade si riempivano di gente: donne e uomini di
tutte le età che si prendevano per mano e quando si incrociavano si salutavano
e sorridevano.”
“Come nei sentieri in montagna? Mamma, non
possiamo fare anche noi questa cosa delle bandiere e dei sorrisi?”
“Si che possiamo.”
“Allora forse non è più un sogno.”
“Si, lo è. E' un grande sogno.”
“Lo voglio proprio questo sogno. Anch’io
voglio sorridere alla gente e salutarla quando la incontro e non voglio più
sognare uomini che sparano come nelle guerre.”
“Va bene, te lo regalo. Ma non tenerlo solo
per te. Raccontalo a tutti.”
“Così diventerà vero?”
“Non lo sappiamo… Ma se lo racconterai
e altri lo racconteranno forse comincerà a diventare un pochino vero.”
“Grazie, mamma. Adesso torno a dormire per
sognare il tuo sogno.”
E Marco sognò…
Sognò il cortile
della scuola che come una grande piazza accoglieva bambini provenienti da tutte
le parti del mondo.
Sognò la maestra
che li salutava e sorrideva.
Sognò anche le
bandiere che dicevano Pace, Rispetto,
Tolleranza e Libertà.
Poi si svegliò.
Si preparò in
fretta e prima di uscire di casa prese un fiore da un vaso.
Lo portò alla
maestra e le disse: “Buongiorno, maestra. Sai, questa notte ho fatto un
sogno…”.
(tutti i diritti riservati)
www.marinellabarigazzi.com
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