Libri chicca 2 e piccole novità



Sono stata di nuovo alla libreria di Grado. Per Chiara: si trova in via Dante Alighieri, tra il n° 15 e il n° 19 si apre un varco che porta dritti alla meta. Comunque c’è il cartello fuori, che invita ad entrare.





Jane Yolen è americana, la sua famiglia viene dall’Ucraina. Avevano una locanda dove il suo bisnonno intratteneva gli ospiti raccontando storie. Non potevano andare a dormire finché lui non finiva di raccontare. Il libro che ho trovato s’intitola “I 12 acrobati”. Con queste storie brevi un po’ rischio. Mi faccio guidare dalle poche cose che si leggono in quarta di copertina, nelle prefazioni, cerco di seguire l’intuito, e stavolta è andata proprio bene perché è un narrare sciolto e suggestivo, mi piacciono molto la storia e lo stile dell’autrice. Siamo in una famiglia. Il figlio maggiore ne combina di tutti i colori finché viene messo in una scuola militare. Ovviamente scapperà e troverà qualcosa di meglio da fare. Tornerà a casa con una sorpresa che ancora una volta rallegrerà l’intera combriccola di fratelli e sorelle.





“Il tesoro più bello” di Janosch, un autore polacco che vive su un’isola sperduta, senza telefono. Forte eh? Il libro è pieno di immagini fatte da lui stesso, sono molto simpatiche, divertenti, eseguite in uno stile che pare buttato giù a caso invece a ben guardare il tipo ci sa fare. La storia, in qualche punto è un filino troppo surreale per i miei gusti, ma la traccia da seguire, “la ricerca della cosa più bella al mondo”, sì, è bella.




Ma la vera chicca è stata questo ritrovamento, veramente fortuito, perché prima di andare alla cassa, ho pescato senza guardare, con le mani immerse in un vascone di libri per “i grandi”, così con noncuranza, tanto per ravanare anche là dentro… ed è saltato fuori, di nuovo lui! Wilhelm Hauff! Non è incredibile? Nientemeno che la raccolta delle sue tre fiabe più famose, “Nano Nasone” (che avevo già trovato col nome di “Piccolo nasolungo”, depurata un pochino a dire il vero, mentre qui abbiamo l’originale), “Il califfo Cicogna” (che dovrebbe arrivarmi a giorni nella versione semi-illustrata come per Piccolo nasolungo) e infine “La storia di Muck che ho letto immediatamente. C’è un nano con la testa grande, viene sempre deriso da tutti. Ma un giorno trova delle pantofole magiche che lo fanno diventare velocissimo, e un bastoncino, che indica dove si trovano i tesori sotterrati. All’inizio questi oggetti gli creeranno un mucchio di guai, alla fine però, avrà le sue rivincite e si conquisterà la pace, e pure il rispetto di tutti. Una gran bella storia. Questo Hauff mi sta inseguendo… in questa raccolta si citano altri suoi scritti, mi sa che lo inseguirò anch’io.

Ah… avrei aperto un nuovo blog. Si chiama “In triestin” e indovinate… lo scriverò in triestino.
Capisco che possa non interessare granché, ma mi è venuta voglia.
Non so quanto spesso potrò aggiornarlo, comunque avrei intenzione di metterci non solo scritti miei.

Ci sono pagine di libri in triestino che mi piacerebbe condividere. Nelle rigatterie della parte vecchia della città o in casa dei miei, negli anni, ho scovato raccolte di poesie e racconti di autori vissuti anche tempo fa, nei primi del 1900. Però, a volte, sembra abbiano scritto una settimana fa, per quanto sono attuali. Son rimasti solo i loro pensieri su pagine ormai ingiallite.

I loro libri sbucano da scaffali poco frequentati, son lì a far ragnatele. Rispolveriamo un po’ insieme? Vi va? Invece, ciò che scrivo io in triestino e per lo più in rima.

E pensare che non amo particolarmente le rime. Ma spiegherò anche questo. Insomma, al di fuori delle storie e i racconti per bambini e ragazzi, “butto giù” dell’altra “roba”, solo che non voglio mescolare i due settori, anche perché sono linguaggi diversi e in “lingue” diverse.

Così, oplà, è nato un nuovo blog!

 
“El gato coi stivai” è in libreria. Avrò la mia copia tra un paio di settimane e quindi non posso farvi delle foto adesso, ma c’è, è in circolo. Buon Ferragosto.



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